Pizza di formaggio pasquale (o crescia) vegana

LA ricetta di Pasqua per eccellenza per me che sono umbra. Una bontà, un profumo..che mi riportano indietro nel tempo e che mi fanno sentire proprio a casa. Nel centro Italia si usa per accompagnare i salumi sia durante la colazione di Pasqua che durante i pasti successivi.

La tradizione della colazione di Pasqua la conoscono relativamente in pochi e credo sia tipica proprio del centro Italia. Diciamo che nasce dall’usanza religiosa di digiunare durante il fine settimana di Pasqua. Quindi la mattina di Pasqua, al momento di poter nuovamente mangiare, ci si dava dentro.

Durante la colazione di Pasqua si mangiano: torta di formaggio, affettati, uova sode, coratella, frittata alle erbe, dolce tipico della zona (ad esempio a Terni c’è la “pizza dolce” di Pasqua che si fa negli stessi stampi di quelle di formaggio e che quindi ha la stessa forma). Nessuna di queste cose è vegana. Ma ognuna di esse è veganizzabile.

Da quando sono vegana non ho mai nemmeno per un secondo pensato di rinunciare alla colazione di Pasqua. Sono troppo affezionata a questa tradizione. Però ho rinunciato alla violenza. E quindi me la sono goduta decisamente di più, direi più nel pieno spirito pasquale anche.

Anche per questo mi ci sono impegnata tantissimo. Ho studiato diverse ricette onnivore e tramite prove e proporzioni matematiche, sono riuscita a raggiungere questo risultato, praticamente uguale all’originale. Sono sicura che la maggior parte delle persone non si accorgerebbe minimamente della mancanza di “vero” formaggio

Buona sicuramente mangiata calda e fragrante. Ma i vari aromi escono fuori qualche ora dopo

Ps, vi farà profumare tutta la casa ❤️

Ingredienti (per una torta con diametro inferiore di 15,5 cm, diametro superiore di 19 cm e altezza di 11 cm)

.Lievito di birra secco 7 g
.Acqua tiepida per sciogliere il lievito 50 g
.Zucchero 5 g
…………..
.Grattugiato vegetale Grattì, 80 gr
. 135 gr Gondino al pepe ⏩100 da grattugiare, 35 cubetti
. 75 gr Gondino GIÀ grattugiato
. 45 gr Gondino, ⏩20 a cubetti, 25 da grattugiare
.Acqua a temperatura ambiente 120 g
.Latte di soia senza zucchero a temperatura ambiente 40 g
.Farina 0 210 g, Manitoba 250 g
.Alternativa all’uovo 2 porzioni=14 gr polvere + 60 gr acqua temperatura ambiente
.Sale 1 cucchiaino
.Pepe 1 cucchiaino
.Olio di semi 46 g
.Burro vegetale 28 g
.curcuma 3 spolverate

Procedimento

Preparare i formaggi in una grande ciotola che poi servirà per impastare.


Aggiungere acqua, latte, sale, pepe, olio, burro sciolto, l’alternativa alle uova, curcuma.

Mescolare fino a far diventare la pastella uniforme.
In una ciotolina sciogliere il lievito nell’acqua tiepida con lo zucchero. Girare e poi aggiungerlo alla pastella e mescolare. Infine aggiungere la farina e impastare fino a far diventare omogeneo ed elastico l’impasto.


Mettere la ciotola coperta da pellicola in forno spento con luce accesa e pentolino con acqua bollente per 1 ora.
Passato il tempo riversare l’impasto su un piano da lavoro, fare le 4 pieghe verso il centro della palla come per il pane, pirlarlo e metterlo nello stampo imburrato con le pieghe verso la base.

Ora di nuovo a lievitare con pellicola in forno spento con luce accesa e acqua bollente fino a quando non sarà vicino al margine della teglia.

Cottura 180° sopra e sotto x 50 minuti, 20 minuti solo sotto, +10 min solo sotto senza la teglia a 125° per farla asciugare bene (il mio forno sotto cuoce di meno)

La teglia che vedete in foto l’ho presa su Amazon. Ed è proprio quella tipica per queste torte

Come conservarla dopo la cottura

Io di solito la sforno sempre la sera del sabato di Pasqua. Appena sfornata la lascio intiepidire nello stampo. Quando si sarà raffreddata, la tiro fuori e, se sembra che i bordi siano ancora crudi, la rimetto in forno circa 10/15 minuti con il ventilato solo sotto senza stampo (come ho scritto anche sopra).

Quando avrà fatto la crosticina e sarà diventata asciutta nei bordi, la tiro fuori e la lascio su una griglia senza essere coperta, fin quando non sarà fredda.

Durante la notte la copro con carta (la carta forno o la carta dei sacchetti del pane). Se è stata già tagliata, appoggio sul taglio un pezzo di carta da cucina.

Il giorno dopo la lascio ancora così, magari coprendola anche con un canovaccio e tenendola al chiuso, in forno spento.

L’ultimo step avviene al lunedì sera (Pasquetta), quando la metto in un sacchetto di plastica. Facendo così, la domenica mattina la trovo ancora morbida dentro e fragrante fuori. Ma se al lunedì non la metto poi in un sacchetto, rischio che si secchi.

Si può anche congelare in un sacchetto. Io la congelo tagliata in metà o spicchi. Al momento di mangiarla, basterà scongelarla e sarà come nuova 😋